Nel 1563 la chiamata a Torino del “dottissimo” savonese Angelo Visca segna l’inizio della scuola anatomica torinese. Le prime notizie relative a collezioni anatomiche risalgono però al 1739, quando Carlo Emanuele III chiede al docente di Anatomia Giovanni Battista Bianchi di creare il Museo dell’Università nel Palazzo di Via Po, oggi sede del Rettorato. Alcuni oggetti della collezione settecentesca sono ancora conservati nell’attuale Museo di Anatomia. Tra questi, una statua in gesso di donna gravida (identificabile sull’inventario del 1739 conservato all’Archivio di Stato di Torino), e alcune cere anatomiche.

1815 – 1837

Con la Restaurazione, le collezioni anatomiche vedono un nuovo incremento per iniziativa di Luigi Rolando, che nel 1830 le espone al pubblico nel Palazzo dei Regi Musei (ora Museo Egizio / Accademia delle Scienze). Numerosi oggetti di quelle collezioni, tra cui importanti modelli in cera, sono conservati nell’attuale museo.

1837 – 1898

Il Museo Anatomico viene trasferito presso l’Ospedale Maggiore di San Giovanni Battista, ove le collezioni continuano ad arricchirsi. Negli ultimi decenni del secolo, sotto la direzione di Carlo Giacomini, viene data particolare importanza all’allestimento di preparati a secco e in alcool. L’entusiasmo per le idee di Darwin stimola lo sviluppo di collezioni antropologiche e primatologiche.

1898

Con l’edificazione del nuovo Palazzo degli Istituti Anatomici di Corso Massimo d’Azeglio 52 il museo è trasferito definitivamente nella sede attuale.